Una chiacchierata con Fabio Ventura, specialista Habanos

Ciao Fabio, tu non sei solo un professionista di questo settore, sei anche un autentico aficionado dell’Habano e, come ogni fumatore, avrai certamente memoria del tuo primo sigaro. Ci racconteresti di quella tua prima esperienza, di cosa ti innamorò e ti convinse a investire in questo settore?

Verissimo Giuseppe, lo confermo: sono io il mio primo cliente. Era il 2000 quando feci il primo ordine DIADEMA, da pochi mesi avevo la titolarità della rivendita, ed iniziai con un armadio artigianale fatto costruire, su mio disegno, da un artigiano falegname.

Ricordo come fosse ieri la mia prima fumata, un superclassico Montecristo No.4, intestato in maniera molto elementare, senza regole ne’ etichetta, senza cioè tutti quegli aspetti che ci rendono diversi dai fumatori di sigarette.

La location, come la maggior parte delle successive esperienze, fu nel magazzino del mio store. Sinceramente il ricordo non è tra i più memorabili; purtroppo ero preso dalle vecchie abitudini e senza nessuno che mi guidasse, e totalmente inesperto, rischiai il soffocamento!

Poi però la caparbietà, la passione, la voglia di trovare uno svago lavorativo e un segno distintivo nella mia professione mi hanno portato man mano ad innamorarmi. Ciò che ha fatto definitivamente scoppiare la scintilla è stata la lettura di alcuni libri; da allora ho inteso che non volevo essere solo un tabaccaio – un porgitore di servizi – ma che volevo comprendere coloro che sono stati e sono cultori e appassionati nell’arte del fumo lento. È bello immaginare che il mio negozio può essere immaginato come uno spazio dove far gravitare i desideri degli appassionati.

Il sigaro e stato per me il veicolo per conoscere moltissime persone, dai semplici clienti divenuti amici, agli addetti del settore, ai grandi colleghi sparsi ovunque, in Italia e non solo.

In altri termini, il sigaro è un ottimo collante per conoscere persone che condividono le stesse nostre passioni.

In 20 anni di attività hai avuto modo di vivere le tante trasformazioni avvenute nel mercato e dunque anche tra gli appassionati; vorresti darci qualche istantanea di questo percorso evolutivo?

Venti anni sono tanti. Diadema, un’Azienda cresciuta sul mercato, è sempre rimasta una bella famiglia, fatta di persone preparate professionalmente, gentili e pronte a supportare le nostre richieste, che ha accompagnato me ed i miei colleghi, nella nostra crescita.

Ai primi marchi globali si sono aggiunti molti altri, con una scelta infinita tra vitolas e confezionamenti, tra Edizioni Limitate e Regionali, la scelta è vastissima. Ciò ha fatto dell’Italia un mercato di riferimento nel panorama mondiale. Oggi è facile trovare sempre più prodotti e sempre più persone che si avvicinano al piacere del fumo di qualità.

I più attenti colleghi sono forniti di armadi climatizzati e walk-in che assicurano un’ottima conservazione dei prodotti. Molte persone si avvicinano, inizialmente per moda o per curiosità, sta a noi il compito di fare da guida e cercare di incuriosirli sulla parte storica, tecnica e culturale dell’habano: il sigaro cubano non è solo fumo, ma è un insieme di tante emozioni da scoprire e riscoprire ogni volta.

Come valuti l’attenzione degli appassionati nei confronti delle produzioni speciali come Edizioni Limitate e Regionali? Ne sono più affascinati i giovani o i fumatori di lungo corso?

Personalmente noto che le Edizioni Limitate e le Edizioni Regionali interessano sia i giovani che i fumatori di lungo corso, anche se, questi ultimi sono più attratti dalla produzione ordinaria, dai Reserva e Gran Reserva, che ripropongono produzioni correnti ma con un ulteriore plus dettato dal fascino dell’esclusività.

Una tendenza nuova, che credo fotografi in maniera efficace il crescente livello di consapevolezza delle nuove generazioni, è offerta da alcuni giovani appassionati che definirei “accumulatori curiosi”. Si tratta di persone che acquistano prodotti come Edizioni Limitate e Regionali che poi lasciano ad affinare per periodi medio-lunghi, con l’intento di saggiare una delle molte affascinanti prerogative del’Habano, quella di evolvere e migliorare nel corso degli anni.

Negli ultimi due anni i tabaccai e gli appassionati italiani e di tutto il mondo si sono trovati a fare i conti con pesanti difficoltà di approvvigionamento, che si sono acuite con la pandemia che ha bloccato per lunghi tratti anche la produzione delle manifatture cubane. Che difficoltà hai dovuto affrontare a tal proposito e come hanno reagito i tuoi clienti?

Sinceramente ho avuto qualche difficoltà di approvvigionamento anche se punto molto sulla produzione ordinaria, acquistando più box dei prodotti maggiormente richiesti dai miei aficionados, cercando di dare continuità dell’offerta ai fumatori assidui di un determinato brand e di una specifica vitola.

Noto con piacere che molti fumatori si lasciano veicolare nell’acquisto, magari mantenendo il formato specifico cambiando il marchio. Ma purtroppo effettivamente negli ultimi due anni difficoltà ce ne sono state e su molti manufatti: H.Upmann Half Corona, H.Upmann Regalias, Josè Pedra Petit Calzadores, tutte le vitole di Ramon Allones e del brand Cuaba, senza trascurare la linea dei Maduro 5 di Cohiba, Cohiba Siglo VI, Behike manco a pensarci, per non parlare della quantità fin troppo ridotta delle Edizioni Limitate e delle varie uscite ritardate di queste ultime. Si tratta, lo sappiamo, di problematiche riconducibili alle produzioni e non al distributore. Nello stesso tempo tali complicazioni mettono anche il tabaccaio in serie difficoltà circa la gestione di queste limitate quantità: a chi vendere i prodotti? Ad esempio, quando arrivano solo uno o due box di un determinato prodotto e la richiesta è maggiore da parte della clientela, ci si vede costretti con dispiacere a non poter evadere la richiesta del cliente, che nella maggior parte dei casi è un amico.

Altra difficoltà che ho riscontrato con la pandemia, trovandomi in una posizione strategica, equidistante da Viterbo, Terni e Roma, è stato rifornire tutti clienti del mio bacino che a causa dei decreti non potevano spostarsi dal loro confine comunale.

Ci piacerebbe conoscere il tuo pensiero riguardo le importazioni spot che Diadema ormai propone con cadenza regolare; mi riferisco a sigari come il Montecristo No. 1, l’H. Upmann No. 2 o i Cohiba Lanceros, solo per citare alcuni esempi recenti. Qual è la risposta dell’appassionato davanti a questo tipo di iniziative? E qual è la tipologia di sigaro che desta maggiore interesse?

Le uscite spot proposte da Diadema sono veramente “tanta roba!” Scusate il modo di dire, necessario, per rendere bene l’idea della singolarità di questi manufatti eccezionali, che hanno spesso avuto un ruolo iconico nella produzione cubana; si tratta infatti di marchi emblematici e vitolas ricercatissime che i fumatori di lungo corso conoscono molto bene ma che anche i giovani devono imparare a conoscere ed apprezzare.

Nello specifico il Montecristo No. 1, un sigaro che regala un evoluzione ai massimi termini, il Cohiba Lanceros, veramente spettacolare, emozionante anche solo da ammirare con il suo pigtail nel box SBN laccato con il brooch per la chiusura, infine non per ultimo il No.2 di H Upmann, un piramide molto delicato ma appagante allo stesso tempo.

I manufatti che destano più interesse sono quei moduli poco usuali nell’ ultimo decennio, con cepo dal 42 a scendere, ma con un ampio largo: cepos sottili, slanciati ed eleganti che ricordano i fasti di un tempo passato e, nello stesso tempo, celebrano il grande lavoro dei torcedores.

Oggi è di gran moda cercare sigari Vintage e Aged. Qual è la tua opinione sull’argomento? Cosa pensi delle Edizioni Anejados lanciate da Habanos?

Confermo che c’è questa ricerca, ma tengo a dire che è bene rifornirsi nei canali ufficiali, e ancor più fondamentale è rifornirsi dove si è certi di come sono stati condizionati i sigari, per il medio e lungo invecchiamento.
Proprio a tal riguardo, penso che un addetto del settore dovrebbe controllare scrupolosamente i prodotti e capire quando è il momento migliore per fumarli anche se, commercialmente, per un tabaccaio italiano si tratta di un’operazione poco conveniente.
Per tale motivo apprezzo molto la politica aziendale di Diadema, che distribuisce a noi rivenditori gli Anejados cioè sigari invecchiati direttamente a Cuba, revisionati e spediti in italia; ma anche gli Aged 5YO invecchiati nei magazzini climatizzati di Diadema sono prodotti molto graditi. In questo modo si dà la possibilità agli appassionati di fumare qualcosa che abbia qualche anno di affinamento in modo da constatare le differenze rispetto a un sigaro seppur pronto ma giovane.

Parliamo dei tuoi gusti personali: quali sono i 10 sigari ai quali Fabio certamente non potrebbe rinunciare?

Stilare una top ten è molto difficile e nello stesso tempo molto riduttivo, vista la vastissima scelta tra marchi e formati presenti.

Parto comunque da un presupposto, che raffigura principalmente il lusso primario del fumatore di sigari. Ebbene, tale presupposto è proprio lui: il TEMPO.

La vita moderna ci porta ad una continua corsa, ed in particolare, a chi come me svolge un lavoro che lo impegna per l’intera giornata, resta difficile dedicarsi a fumate lente e rilassanti.

Quindi mi limito a menzionare manufatti che fumo abitualmente durante la giornata, prodotti continuativi ma sempre molto interessanti: Rafael Gonzales Perla, Montecristo Media Corona, Bolivar No.3 Tubos (finchè ne avrò), Partagás Short (finché si troverà il cabinet da 50), Hoyo De Monterrey Hoyo.du Deputé (anche questo finché si troverà), Trinidad Reyes, Bolivar Petit Coronas, H. Upmann Regalias, Romeo y Julieta Petit Royal. Poi quando riesco a ritagliarmi un po’ più di tempo per fumare con maggiore attenzione, allora Punch Punch Tubos: un Corona Gorda dal rapporto qualità/prezzo veramente valido.

Ora, invece, le scelte dei tuoi clienti: c’è un brand che apprezzano in modo particolare? O una referenza specifica di cui hai maggiore richiesta?

Come sempre il primato spetta ai grandi classici, Montecristo No. 4, Mille Fleurs, sia di Partagas che di Romeo, H.Upmann Half Corona, ma recentemente, con molta soddisfazione, noto che sempre più clienti apprezzano il marchio Trinidad, probabilmente anche grazie all’incremento di moduli che recentemente Diadema ha importato.

La tua tabaccheria vanta un fantastico assortimento di distillati. Vorremmo tu ci illustrassi la filosofia che guida le tue scelte, magari offrendoci un abbinamento per tre sigari diversi, a tua scelta.

All’ interno del nostro negozio sono presenti oltre 300 etichette di distillati e vini speciali, spaziamo dai rhum ai whisky, dalle grappe ai cognac, dagli armagnac ai liquori senza trascurare i vini fortificati e le bollicine. Il tutto viene scelto con molta cura e con molta passione tenendo conto dei criteri che si basano sulla possibilità di poter accompagnare il sigaro a qualcosa di alcoolico.

Parliamo più che altro di un accompagnamento e mai di un abbinamento vero e proprio in quanto le variabili in gioco sono molteplici ed andrebbe analizzato nello specifico ogni singolo caso. Ci sono il gusto e il piacere personale, l’origine del prodotto, gli invecchiamenti, gli affinamenti, il momento della giornata etc.; insomma, ci sarebbe tanto da dire!

Tra i vari abbinamenti, ci sono tre in particolare che apprezzo notevolmente.

Por Larragana Montecarlo abbinato ad un Trento doc come aperitivo, Partagas Maduro N 2 con un Rhum Jamaica che fa affinamento in Scozia, per un dopo pranzo, ed infine per un grande dopocena Trinidad Esmeralda con un Pedro Ximenes 20 yo.

Siamo quasi alla fine della nostra intervista, e la nostra domanda finale è, come di consueto: se avessi la possibilità di chiedere a Diadema e ad Habanos un sigaro non più in produzione, cosa sceglieresti, sia come vitola che come tipo di confezionamento?

Complimenti, domanda molto interessante. Da parte degli aficionados c’è sempre maggior richiesta di cepos sottili, ma si sapeva, tutto cio’ che è esclusivo e contingentato è sempre ricercatissimo. Opterei su una vitola poco usuale nel vitolario cubano in Italia: un formato Delicado, (38×192) di El Rey Del Mundo, cioè il Grandes De Espaňa, un habano la cui produzione è stata interrotta nel 2010; sarebbe il top presentarlo in SLB da 50 pezzi e magari senza anilla (ma so che questo non è più possibile e lo comprendo).

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